L’alimentazione è un ottimo alleato contro il fotoinvecchiamento. Vediamo alcuni consigli su come combatterlo
La cute è lo specchio dell’invecchiamento generale mediante l’azione dei radicali liberi, accentuata in certe aree cutanee dall’esposizione dei raggi solari.
Nel 1956 Denham Harman formula la teoria dei radicali liberi, secondo la quale tali specie altamente reattive si accumulerebbero con il passare degli anni nell’organismo e svolgerebbero una potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti cellulari, soprattutto la pelle.
Cosa succede alla pelle durante l’esposizione al sole?
L’amata abbronzatura, alla quale ci dedichiamo con anima e corpo nelle lunghissime giornate estive passate tra un bagno e una penichella sul lettino, non è altro che un meccanismo di difesa attraverso il quale la pelle risponde agli attacchi dei raggi UVA e UVB, proteggendosi con la produzione di melanina (che ci da l’amato colore ambrato).
Malgrado questo meccanismo di difesa, la pelle può comunque mostrare danni acuti e cronici. Il danno cronico diventa evidente dopo circa 10-20 anni, parliamo quindi di fotoinvecchiamento.
È fondamentale sottolineare che ogni volta che ci esponiamo al sole, oltre al danno acuto (irritazione e rossore), ispessimento cutaneo e comparsa delle rughe, si formano radicali liberi e danni al DNA attraverso l’alterazione dei legami delle basi azotate di cui è composto.
Cosa possiamo fare per contrastare l’invecchiamento della pelle?
Oltre a proteggersi sempre un buon filtro solare, per ridurre i danni del sole è necessario che le cellule siano protette dagli agenti antiossidanti attraverso una buona integrazione alimentare basata su costanti e corrette abitudini alimentari, al fine di prevenire i meccanismi negativi dell’ossidazione.
Dieta antiossidante
Quando parliamo di dieta antiossidante, ci riferiamo, in particolare, ad una dieta che dovrebbe essere particolarmente ricca di quegli alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti.
E qui l’attenzione deve essere rivolta principalmente alla frutta ed alla verdura. Ma come quantificare “il potere antiossidante” di questi alimenti?
Si può usare un test specifico, detto ORAC, sigla che sta per Oxygen Radicals Absorbance Capacity, ossia capacità di “assorbire” radicali liberi.
Scorrendo le apposite tabelle ORAC, notiamo che al primo posto c’è la frutta nera, come succo di uva nera e le prugne nere, i mirtilli e le more; questi frutti, infatti, contengono elevati livelli di bioflavonoidi, potenti antiossidanti.
Altri vegetali con elevato potere antiossidante sono: l’ananas, il germe di grano, le carote, i broccoli, il mango, la papaia, il finocchio ed il prezzemolo.
Per il nostro organismo è corretta un’alimentazione completa di tutte le sostanza (proteine, grassi, vitamine, sali minerali, fibra, ecc.), pertanto è importante integrare quei principi che non assumiamo o che non riusciamo ad utilizzare del tutto.
L’integrazione può riguardare vitamine, Sali minerali, acidi grassi polinsaturi e sostanze volte all’idratazione della pelle.
L’ alimentazione è un ottimo alleato contro l’invecchiamento e non solo. Importante è includere nella nostra quotidianità alimenti vegetali riscontrabili in cinque colori:
1 – ROSSO: presenza di licopene e antocianine
2 – GIALLO-ARANCIO: presenza di beta carotene
3 – BLU-VIOLA: presenza antocianine, carotenoidi, resveratrolo e vitamina C
4 – VERDE: presenza di clorofilla con elevato potere antiossidante
5 – BIANCO: presenza di istiocinati, allisolfuro, flavonoidi, quercitina, potassio e vitamina C